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Utilizzo consapevole e sicuro di internet
Internet è un luogo di grandi oportunità ma anche di grandi insidie, ed è per questo fondamentale che ognuno di noi sia formato ad un utilizzo consapevole e sicuro della rete. Dobbiamo imparare a ricoscere i rischi ed a saperli gestire perché solo così saremo in grado di sfruttare tutte le sue potenzialità per lo studio, la ricerca, la socialità, il gioco.
Si dovranno stabilire, in base alle diverse età, i tempi, i luoghi e le modalità di accesso alla rete.
Alcuni consigli:
- fai attenzione quando fornisci i tuoi dati personali (nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, scuola frequentata, generalità di parenti ed amici…): fallo solo su siti sicuri e previa autorizzazione dei genitori e comunque non darli mai a persone conosciute online che possono avere secondi fini;
- non accettare mai incontri reali con persone conosciute online: non è detto che la loro identità virtuale corrisponda a quella reale e non è detto che ci siano buone intenzioni dietro questi incontri;
- non fare acquisti, se non con l’assistenza di un adulto;
- non accedere ai giochi a pagamento.
-dotati di filtri per la navigazione in modo da non imbatterti in siti poco sicuri.
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Esaminiamo alcune fattispecie:
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I GIOCHI ONLINE
I principali giochi online sono i giochi di ruolo ed i giochi d'azzardo.
Le tipologie di giochi di ruolo più frequenti sono: il gioco di guerra, la creazione di una seconda vita e le raltà fantasy. In comune hanno continue missioni da affrontare e superare (il gioco è potenzialmente senza fine); la creazione di un avatar che rappresenta il giocatore; l'impossibilità di mettere il gioco in pausa: il gioco continua anche quando il giocatore è off-line, quindi egli è indotto a rimanere a lungo davanti al computer.
Gli aspetti positivi legati ai videogiochi si riferiscono al fatto che gli stessi possono: a) contribuire allo sviluppo di abilità tecniche e strategiche; b) migliorare la coordinazione oculo-motoria; c) contribuire all’acquisizione di abilità di problem solving.
I potenziali rischi legati a questi giochi sono la possibilità di immersione tale nella realtà virtuale del gioco da creare una dipendenza grazie:
-alla creazione di legami, anche amicali, con gli avatar degli altri giocatori;
-a vittorie/assegnazione di premi, quindi la gratificazione è tale da spingere i ragazzi a giocare spesso;
-al senso di appartenenza alla comunità di giocatori che fa sì che si crei una vita virtuale parallela a quella reale;
-al fatto che è possibile incontrare persone che non sono online per giocare realmente ma per minacciare, per chiedere incontri reali con minori, per fare richieste di natura sessuale o di altro tipo che, per ingenuità, si potrebbero assecondare;
- ad uso eccessivo del gioco.
Ogni gioco fissa dei limiti d'età per l'accesso, è importante rispettarli ed evitare i giochi violenti dove lo scopo è quello di combattere, picchiare o, addirittura, uccidere. Essi infatti portano ad abbassare progressivamente la soglia del concetto di violenza.
Il gioco d'azzardo, che consiste nello scommettere denaro o altri beni sull'esito futuro di un evento è vietato ai minori di 18 anni ed è importante rispettare il divieto. I giochi d’azzardo online prevedono, infatti, anche se talvolta non viene specificato prima dell’inizio del gioco, una vincita o una perdita di soldi reali che possono essere detratti da carte di credito o prevedere altre forme di pagamento come ad esempio il credito telefonico. I giochi nascono per far vincere all'inizio piccole somme al fine di indurre le persone a giocare sempre di più.
I SOCIAL NETWORK
Il presupposto di accesso ai social network è la creazione di un profilo e, quindi, la comunicazione di alcuni dati personali come: nome, cognome, data di nascita, indirizzo e-mail... Alcuni dati sono necessari per la creazione del profilo, altri possono essere comunicati o meno a discrezione dell’utente, che può altresì decidere a chi mostrarli. Nella conoscenza classica si vede chi si ha davanti, i tempi legati alla conoscenza sono lenti, c’è un minimo di inibizione a causa della vicinanza. Per la conoscenza on-line non c’è contatto visivo con l’interlocutore, la comunicazione è frenetica e disinibita a causa della distanza spaziale. Quali sono i possibili rischi legati all’accesso ai social network? La sottrazione di dati personali, l’utilizzo improprio da parte di terzi di immagini caricate sui propri profili, l’incontro con soggetti pericolosi o che comunque si nascondono dietro falsi profili, il rinvenimento, anche casuale, non voluto, di materiale a carattere violento, pornografico, offensivo o, genericamente, illegale. Bisogna fare molta attenzione a ciò che si posta perché un’immagine, un video, una frase pubblicata, diventa di pubblico dominio in un istante E anche se viene tolta immediatamente può essere già stata condivisa, utilizzata, scaricata in maniera lecita o meno lecita.
CYBERBULLISMO
Con il termine cyberbullismo (“bullismo elettronico” o “bullismo in internet”) si intende una forma di prevaricazione mirata a danneggiare una persona o un gruppo, ripetuta e attuata attraverso l’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Si tratta di una violenza psicologica, una forma virtuale di prevaricazione attivata attraverso innumerevoli modalità: derisione, insulti, minacce, molestie.
Le caratteristiche di questa condotta sono: l’intenzionalità, la persistenza nel tempo, l’asimmetria di potere e la natura sociale del fenomeno.
È inoltre importante considerare, al fine di una immediata differenziazione di questo comportamento da altri:
1. l’età - il bullismo è una forma di prevaricazione tra coetanei che va differenziato da fenomeni di altro tipo che vedono, ad esempio, coinvolte tra di loro persone adulte o persone adulte con minorenni;
2. il contesto: il bullismo nasce e si sviluppa prevalentemente nel contesto scolastico;
Per fare alcuni esempi: un adolescente subisce delle prepotenze quando un altro adolescente o un gruppo di adolescenti gli dicono cose cattive e spiacevoli, lo provocano con colpi, pugni, calci o minacce, lo rinchiudono in una stanza, gli inviano messaggi con offese e parolacce, quando viene isolato e nessuno gli rivolge la parola, ecc. Non si tratta invece di bullismo quando due ragazzi, all’incirca della stessa forza, litigano tra loro o fanno la lotta.
Nello scenario virtuale, azioni di bullismo reale possono essere fotografate o videoriprese, pubblicate e diffuse sul web trasformandosi in vere e proprie azioni di prepotenza informatica, di persecuzione, di molestia e calunnia...
Le caratteristiche distintive del cyberbullismo sono:
a. l’anonimato reso possibile, ad esempio, attraverso l’utilizzo di uno pseudonimo;
b. l’assenza di relazione e di contatto diretto tra bullo e vittima. Nel bullo può contribuire a diminuire il livello di consapevolezza del danno arrecato e, d’altra parte, nella vittima, può rendere ancora più difficile sottrarsi alla prepotenza;
c. l’assenza di limiti spazio-temporali.
Le caratteristiche di anonimato e di difficile reperibilità, possono indurre più facilmente il bullo (ma anche gli spettatori) ad una giustificazione della condotta.
Si possono distinguere otto tipologie di cyberbullismo, differenti per la modalità attraverso la quale si manifestano e lo “spazio” o contesto virtuale in cui si inseriscono:
1. flaming: l’invio di messaggi online violenti e/o volgari mirati a suscitare scontri verbali;
2. harassment: l’invio ripetuto di messaggi insultanti con l’obiettivo di ferire qualcuno;
3. denigration: il parlar male di qualcuno per danneggiare la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, etc.;
4. impersonation: la sostituzione di persona, il farsi passare per un’altra persona e inviare messaggi o pubblicare testi reprensibili;
5. exposure: la pubblicazione on line di informazioni private e/o imbarazzanti su un’altra persona;
6. trickery: l’inganno, ovvero ottenere la fiducia di qualcuno per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate;
7. exclusion: escludere deliberatamente una persona da un gruppo, per ferirla;
8. cyberstalking: ripetute e minacciose molestie e denigrazioni.
GROOMING O ADESCAMENTO ONLINE
Il grooming (dall’inglese “groom” - curare, prendersi cura) rappresenta una tecnica di manipolazione psicologica che gli adulti potenziali abusanti, utilizzano per indurre bambini o adolescenti a superare le resistenze emotive e instaurare una relazione intima e/o sessualizzata. Gli adulti interessati sessualmente a bambini e adolescenti utilizzano anche gli strumenti (chat, SMS, social network, ecc) messi a disposizione dalla Rete (ma anche dai cellulari) per entrare in contatto con loro.
Il grooming definisce il percorso attraverso il quale, gradualmente, l’adulto instaura una relazione - che deve connotarsi come sessualizzata - con il bambino o adolescente.
Tale percorso si sviluppa secondo fasi distinte:
1. in genere, dopo i primi contatti, che possono avvenire tramite una chat-room o un social network, il potenziale abusante si informa sul livello di “privacy” nel quale si svolge il contatto con il bambino o l'adolescente (ad esempio dove è situato il computer in casa, se i genitori sono presenti, ecc.);
2. dopo aver ottenuto queste informazioni, avvia un processo finalizzato a conquistarne la fiducia; condividendo, ad esempio, interessi comuni (musica, attori/attrici preferiti, hobby, ecc.) per passare poi a confidenze di natura sempre più privata e intima. In questa fase può verificarsi lo scambio di immagini, non sempre a sfondo sessuale (almeno in una prima fase);
3. quando l’adulto è certo di non correre il rischio di essere scoperto, inizia la fase dell’esclusività, che rende impenetrabile la relazione ad esterni. È in questa fase che può avvenire la produzione, l’invio o lo scambio di immagini – anche attraverso l’utilizzo di una webcam - a sfondo sessuale esplicito e la richiesta di un incontro offline. Spesso materiale pedopornografico può essere utilizzato dall’adulto al fine di normalizzare e rendere accettabile una relazione sessualizzata tra un adulto e un bambino o un adolescente.
Le stesse immagini/video oppure i testi inviati dalla persona minorenne in cui, ingenuamente, può aver confessato, ad esempio, le sue fantasie sessuali, possono poi essere utilizzate in forma ricattatoria in seguito ad un suo eventuale rifiuto nel continuare il rapporto online o nell’avviare una vera e propria relazione sessuale offline.
Contrariamente a quanto si può pensare, non sono solo le ragazze ad essere esposte a questa tipologia di rischio; i ragazzi maschi, in particolare se disorientati rispetto alla costruzione della propria identità e orientamento sessuale, possono essere particolarmente vulnerabili e quindi ugualmente esposti alla possibilità di entrare in contatto con adulti potenzialmente abusanti.
Il grooming è particolarmente insidioso perché difficilmente riconoscibile da parte dei minori che raramente possono capire ciò che c’è dietro questa situazione.
SEXTING
Con il termine sexting - dall’inglese, unione di due parole: sex e texting – si fa riferimento allo scambio di immagini o video - in particolare via cellulare - che ritraggono persone minorenni nude, seminude o in atteggiamenti sessuali.
È un fenomeno piuttosto comune tra gli adolescenti; si inserisce, infatti, a pieno titolo nel processo di costruzione e scoperta della propria identità ed in particolare della propria sessualità, tipica di questa fase evolutiva. Una foto a seno nudo o sotto la doccia, inviata tramite internet, diventa, in questo caso, un “regalo” divertente per un fidanzato o una fidanzata; dare/diffondere un’immagine “provocante” di se stessi può rappresentare un modo per dimostrarsi “adulti” o “più maturi” non solo agli occhi degli altri, ma anche verso se stessi e gestire le sfide tipiche dell’età adolescenziale.
A differenza di altri contesti, grazie alle caratteristiche degli strumenti tecnologici, gli adolescenti possono infatti sperimentare e “osare” con più libertà e meno pudori.
Sono, tuttavia, necessarie una serie di riflessioni:
- il controllo: quello che si invia tramite cellulare o si posta online è praticamente impossibile da eliminare in forma definitiva; anche se, a pochi istanti dal click, ci si pente, qualcuno potrebbe avere già scaricato le immagini dalla pagina internet o averle inoltrate immediatamente ad altre persone. Non solo, il rischio è di esporsi anche a possibili ricatti; chi accede a queste immagini/video, può usarli facilmente per danneggiare volutamente chi è ritratto. Chiunque può diffondere questo materiale con estrema facilità e le vittime non avranno mai la possibilità di eliminarlo in modo definitivo;
- la reputazione: immagini troppo spinte o provocanti, possono nuocere alla reputazione di chi è ritratto, creare problemi con nuovi partner, o addirittura influenzare i futuri rapporti di lavoro;
- adescamento da parte di adulti potenziali abusanti: dando una certa immagine di sé online, magari sul profilo di un social network, si possono attirare persone interessate sessualmente a minori che potrebbero essere incentivate ad accedere ai loro dati personali o a tentare un adescamento;
- pedopornografia: queste immagini/video rientrano a pieno titolo nella definizione di materiale pedopornografico. Produrre questo materiale e soprattutto diffonderlo è reato, come previsto nel nostro codice penale. Le implicazioni per le persone minorenni coinvolte dipendono da vari fattori, tra cui l’età (se inferiore ai quattordici anni, il minore che ad esempio trattiene e/o diffonde le immagini - non è imputabile) e il livello di consapevolezza rispetto all’azione compiuta. Di frequente i ragazzi non sono consapevoli delle conseguenze di questi gesti e possono non rendersi conto dei pericoli che comporta l’invio di foto o video, in particolare a persone estranee.
DIPENDENZA DA INTERNET
La Dipendenza da Internet fa riferimento all’utilizzo eccessivo e incontrollato di Internet che, al pari di altri comportamenti patologici/dipendenze, può causare o essere associato a isolamento sociale, sintomi da astinenza, problematiche a livello scolastico e “craving” (irrefrenabile voglia di utilizzo della Rete).
Bisogna prestare attenzione a:
a. uso eccessivo – spesso associato ad una perdita del senso del tempo che passa o la dimenticanza di bisogni primari (come ad esempio mangiare e dormire);
b. senso di straniamento – con la manifestazione di sentimenti di rabbia, tensione e/o depressione quando il computer o la Rete sono inaccessibili;
c. intolleranza – con il bisogno di accessori sempre migliori per il computer o di un sempre maggiore tempo di utilizzo;
d. ripercussioni negative – incluse discussioni, bugie (soprattutto riguardo al tempo passato online), isolamento sociale e scarsi risultati in ambito scolastico.
PHISHING
Il phishing è una truffa informatica che permette di carpire, attraverso un'e-mail, i dati di accesso personali ad un sito, ad un social network, ad un portale al quale si è registrati. Ascoltiamo questo video.
PRIVACY
Privacy è un termine inglese che significa vita personale, privata.Fin dalla sua origine, la privacy è stata intesa come uno strumento per proteggere la propria riservatezza e difendersi dai comportamenti invadenti di chi voleva violare questa aspettativa al segreto. In realtà con internet noi forniamo una mole enorme di informazioni su noi stessi, sui nostri gusti, i nostri orientamenti politici e così via...
Ascoltiamo come tutelarci, per quanto possibile...
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NETIQUETTE
Ed infine parliamo di netiquette: neologismo sincratico che unisce il vocabolo inglese network (rete) e quello di lingua francese étiquette (galateo). Si tratta di un insieme di regole che disciplinano il comportamento di un utente in Internet. Il rispetto della netiquette non è imposto da alcuna legge, ma è prassi comune attenervisi. Il mancato rispetto della netiquette comporta una generale disapprovazione da parte degli altri utenti della Rete, che è solitamente seguita da un isolamento del soggetto "maleducato”. Talvolta nei suoi confronti vengono comminate delle "sanzioni", operate dall'amministratore o dal moderatore della comunità, come ad esempio la sospensione dell'account per un periodo di tempo limitato. In casi di gravi e recidive violazioni l'utente trasgressore è “punito” col ban, ovvero la cancellazione della sua utenza e l’ ”esilio” dalla comunità.
E’ necessario chiarire innanzitutto che ciò che si scrive, o si posta, sul profilo o sulla bacheca di un utente rimane visibile a tutti gli amici di quell'utente, e talvolta anche ai non amici. Dunque, è bene porre attenzione ai contenuti che si decide di pubblicare affinché i soggetti coinvolti nella conversazione non vengano lesi.
Una seconda regola centrale nell’utilizzo dei social network è rappresentata dal non rispondere maleducatamente nello spazio pubblico di una persona o nel proprio.
E’ contro ogni principio della netiquette pubblicare foto o filmati raffiguranti persone riconoscibili non consenzienti ad apparire sul social network; tale accorgimento vale anche per YouTube, Flickr e tutti i siti web, forum inclusi.
In molti gruppi è considerato un comportamento scorretto iscriversi con più nickname e/o profili, in quanto spesso genera il sospetto che si tenti di ingannare gli altri utenti sulla propria vera identità ed è, solitamente, punito con l'eliminazione del nickname in eccesso.
È buona norma utilizzare con parsimonia il servizio di tagging messo a disposizione da alcuni siti, evitare di effettuare il tag di una persona senza il consenso dello stesso in note, foto, video. Altresì è meglio evitare di effettuare tag pubblicitari su foto o video senza il consenso dell'interessato.
I contenuti di questa pagina sono stati parzialmente presi dal sto www.generazioniconnesse.it
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